Circondato da numerosi boschi di castagno e da prati, Roggio si eleva a 800 metri di altezza dominando la valle del Rio Cavo e, per questa sua strategica posizione, diventò sede di un castello. Di origine medioevale, fino al 850 fu sede di un podere appartenente alla Santa Sede e fu menzionato nel 1376 dall'Imperatore Carlo IV.
Attualmente, del borgo fortificato sono rimaste le rovine della cinta muraria e due porte vicine alla chiesa parrocchiale dedicata a San Bartolomeo. Di origine romanica, ha subito successive modifiche nel corso dei secoli. Accanto alla chiesa si innalza una maestosa torre campanaria e dal piazzale laterale si può ammirare un suggestivo panorama sulle vicine montagne.
Opere interessanti sono conservate al suo interno, tra le quali ricordiamo un'ancona in marmo del 1300, posta nel coro, impreziosita con fogliami ed angeli, con molta probabilità eseguita dall'artista Nicolao Civitali, e la Madonna delle Grazie, un dipinto al cui lato si trova la statua di Sant'Antonio ed in rilievo è raffigurato San Bernardo.